Medicina
Stress occupazionale
Esposizione allo stress: rischio occupazionale dei lavoratori della sanità
Da molto tempo, lo stress occupazionale è diventato un problema preoccupante, per tutti i lavoratori del settore della sanità. Gli studi hanno dimostrato che i lavoratori sanitari presentano un alto tasso di abuso di sostanze stupefacenti e di tendenza al suicidio se paragonati ad altre categorie professionali, un elevato tasso di depressione e di ansia, correlato allo stress occupazionale. Al di la della tensione emotiva, le altre conseguenze dello stress sono: angoscia,assenteismo,desiderio di abbandonare il lavoro, minore soddisfazione del paziente ed errori nelle diagnosi e nei trattamenti.
Questo opuscolo informativo si propone di:
identificare l'origine dello stress occupazionale
identificare gli effetti nocivi per la salute a causa dello stress occupazionale
raccomandare pratiche lavorative per contenere e ridurre lo stress lavorativo.

Qual'è la causa dello stress occupazionale?
L'Istituto Nazionale della Sicurezza e Salute Occupazionale (NIOSH) definisce lo stress occupazionale come “ reazioni nocive fisiche ed emozionali che si verificano quando le esigenze lavorative sono superiori alle capacità, alle risorse o alle necessità del lavoratore”.
Di seguito alcuni fattori stressogeni che si verificano nei luoghi di lavoro:
richieste eccessive in relazione al tipo di impiego (sovraccarico di lavoro) mancanza di controlli in relazione agli incarichi assegnati, ambiguità circa l'incarico da svolgere)
fattori organizzativi ( difficoltà ad instaurare relazioni interpersonali, cattiva gestione delle risorse umane)
fattori economici e finanziari
conflitti tra lavoro, ruoli familiari e responsabilità
capacità ed ostacoli allo sviluppo professionale (mancanza di opportunità di crescita e progressione nella carriera)
ambiente disorganizzato (mancanza di adeguatezza tra i valori importanti da parte dei dirigenti, stili di comunicazione conflittuali)
Le cause di stress più comuni negli ambienti sanitari sono i seguenti:
insufficienza del personale
orari di lavoro prolungati
turni di lavoro
ambiguità nelle funzioni
esposizioni a sostanze pericolose e ad agenti infettivi
I fattori stressogeni variano in base alle funzioni svolte nell'ambito del settore in cui si svolgono le proprie mansioni fino alla tipologia del lavoro a cui si è assegnati.
In generale , gli studi realizzati tra il personale infermieristico hanno di fatto evidenziato quali sono i fattori implicati nella genesi dello stress:
sovraccarico di lavoro
operatività e decisioni da prendere in tempi ridotti
mancanza di supporti nel lavoro ( in special modo da parte dei coordinatori, caposale e dirigenti )
lesione da taglienti e punture da aghi
esposizione a malattie infettive
atti di violenza e minacce in relazione alla tipologia di lavoro (es. personale di assistenza presso strutture psichiatriche)
mancanza di sonno
ambiguità e conflitto di funzioni
carenza di personale
preoccupazione per la progressione della carriera
cura di pazienti difficili o affetti da gravi infermità
Tra il personale medico, oltre a questi fattori si sommano altri contribuendo ulteriormente a causare stress:
orari di lavoro prolungati
eccessivi carichi lavorativi
cura di malati terminali e la lotta costante contro la morte
conflitti interpersonali con i colleghi e altro personale
aspettative dei pazienti
minaccia di incorrere in azioni legali per mala pratica
Anche la qualità delle prestazioni mediche e dei servizi offerti da una struttura sanitaria, può essere causa di stress, soprattutto se si considera sotto il profilo di una alta qualità di assistenza verso il paziente non sempre supportata da un maggior appoggio e maggiori risorse da parte aziendale.
Quali sono i possibili effetti avversi per la salute a causa dello stress occupazionale?
Lo stress può essere messo in relazione con le seguenti reazioni:
psicologiche ( irritabilità, scontento per il lavoro, depressione )
conflittuali ( problemi con il sonno, assenteismo )
fisiche ( mal di testa, disturbi gastrici, ipertensione arteriosa )
Un evento traumatico acuto potrebbe provocare uno stato confusionale da stress post traumatico, anche se non necessariamente tutte le persone traumatizzate presentano i sintomi da stress post traumatico di grado alto o moderato.
Anche se i meccanismi individuali interni ( come le strategie poste in essere per far fronte ad una situazione difficile ) possono arginare fino ad un certo punto la reazione alla causa dello stress occupazionale, le condizioni lavorative giocano un loro ruolo principale nel mettere a serio rischio per il lavoratore di incorrere in problemi di salute.
Come controllare lo stress sul luogo di lavoro?
Come regola generale, tra le strategie poste in atto per contenere lo stress occupazionale, bisogna dare la priorità ad interventi organizzativi aventi come obbiettivi il miglioramento delle condizioni di lavoro. Tuttavia nonostante gli sforzi per migliore le condizioni lavorative, non sempre si riesce ad eliminare completamente lo stress in tutti i lavoratori. Per questo è necessario uno sforzo congiunto tra cambio organizzativo e gestione dello stress, il cui esito sembra avere avuto successo.
Interventi per il cambio organizzativo
La maniera più efficace per cercare di ridurre lo stress è l'eliminazione dei fattori stressogeni, mediante il ridisegno delle funzioni lavorative o il cambio organizzativo. A livello di organizzazione è necessario adottare le seguenti misure:
assicurarsi che la quantità di lavoro sia adeguata alle capacità e alle risorse dei lavoratori
definire chiaramente le mansioni e le responsabilità dei lavoratori
dare la possibilità ai lavoratori di essere partecipi ad attività e azioni che interessano il proprio lavoro
migliorare la comunicazione
ridurre le incertezze sopra la crescita professionale e le possibilità di lavoro futuro
dare l' opportunità al lavoratore di interagire con i colleghi e i superiori
Gli interventi organizzativi predisposti più comunemente negli ospedali e centri medici sono:
formazioni di gruppi
gruppi multidisciplinari per prestazioni sanitarie
interventi multicomponenti
La formazione di gruppi di lavoro, offrono l'opportunità per i lavoratori di partecipare ad azioni o decisioni che riguardano il lavoro. I lavoratori ricevono informazioni chiare sopra il lavoro e le attività svolte nel dipartimento. Il ridisegno dell'assistenza e delle cure mediche basate sulla formazione di gruppo (gruppi di infermieri, gruppi di medici ecc.) ha raggiunto il risultato di migliorare la soddisfazione professionale, di ridurre la necessità di rimpiazzare il personale, dell'assenteismo e dello stress occupazionale.
I gruppi multidisciplinari di assistenza medica composta ad esempio da medici, infermieri, personale amministrativo, psicologi e via dicendo,sono sempre più comuni nei centri di cura medica primaria, di assistenza continua e di medicina d'urgenza. Il lavoro d'equipe può raggiungerei seguenti obbiettivi:
assicurare servizi efficaci senza sacrificare la qualità
risparmiar tempo ( un gruppo può operare simultaneamente, intervenendo in maniera conseguenziale )
usufruire delle innovazioni mediante l'interscambio di idee
creare una rete di informazioni, impensabili per una persona che lavora da sola
Gli interventi multicomponenti di largo raggio possono essere:
valutazione dei rischi
tecniche di intervento
educazione e formazione del personale
la valutazione efficace per lo stress nelle organizzazioni hanno molti punti in comune:
seguono il lavoratore in tutte le tappe degli interventi
attribuiscono al lavoratore la l'autorità di creare, implementare e valutare gli interventi
nascono dall'accordo tra la dirigenza di livello superiore e i dirigenti di livello medio
una cultura organizzativa che appoggia gli interventi per il controllo dello stress occupazionale
valutazione periodica dello stress occupazionale
Senza questi componenti, in particolare l'appoggio dei dirigenti superiori, difficilmente gli interventi daranno l'esito sperato.
Interventi per la gestione dello stress
Gli interventi per la gestione dello stress occupazionale si focalizzano attorno al cambio di organizzazione o interventi sui lavoratori. Gli interventi centrati sui lavoratori sono i seguenti:
tecniche di strategie mirate alla riduzione dello stress
rilassamento progressivo
bio-feedback
tecniche comportamentali e cognitive
gestione del tempo
Altri tipi di interventi che hanno dimostrato una riduzione dello stress tra i lavoratori della sanità sono le tecniche innovative per affrontare situazioni stressanti, o la creazione e la pratica di strategie da parte dei lavoratori, come il cambio di metodo di lavoro o l'acquisizione di maggior destrezza che consente di ridurre i carichi eccessivi.
Le finalità di queste tecniche sono quelle di aiutare i lavoratori a gestire lo stress occupazionale in maniera più efficace. Negli Stati Uniti, il metodo più comune adottato è stato quello degli interventi centrati sui lavoratori; indubbiamente, questi interventi possono aiutare i lavoratori nell'alleviamento
dello stress in maniere più efficace, non risolvono il problema alla radice, di conseguenza a lungo termine si possono perdere i benefici acquisiti.
Gli interventi di salute mentale possono rivelarsi efficaci, qualora intervengano all'interno di un gruppo di lavoratori della sanità, eventi perturbatori significativi. Si riportano due casi.
Caso 1
I ricercatori valutarono un programma di intervento partecipativo in un ospedale per malattie acute (Bourbonnais et. Al 2006 ). Si fece una valutazione iniziale di rischio in un ospedale per la cura delle malattie acute e un'identica valutazione in un ospedale di controllo. In questo studio, si utilizzarono interviste telefoniche di trenta minuti con domande sopra gli aspetti psicologici, le gratificazioni professionali, il sostegno sociale, l'esaurimento e i problemi legati al sonno. Gli indicatori dello stress si valutarono tanto nell'ospedale di controllo che in quello sperimentale.
In seguito si implementò il programma di interventi partecipativi nell'ospedale sperimentale. In questo programma si utilizzò un processo di risoluzione dei problemi partecipativi all'interno del quale un gruppo di miglioramento di dipendenti era coordinato da un moderatore esterno. In questo gruppo si effettuavano con regolarità, riunioni programmate nell'arco di vari mesi,per identificare le condizioni avverse per il lavoro e trovare soluzioni e raccomandazioni per categorie professionali, priorità e fattibilità. A livello direttivo, l'ospedale appoggiò il gruppo di miglioramento, recependo varie raccomandazioni.
Un anno dopo si tornò a fare di nuovo l' inchiesta telefonica in ambedue gli ospedali. Comparando l'ospedale con il gruppo di miglioramento con quello di controllo, si ebbe nel primo una significativa riduzione dei problemi legati alla difficoltà del sonno e dell'esaurimento psico-fisico.
Caso 2
Nell'anno 2003 ci fu l'epidemia di SARS ad Hong Kong, Singapore e Toronto,l'impatto psicologico e l'aumento dello stress per i lavoratori della sanità fu notevole. A Toronto il 43% delle persone infettate erano lavoratori ospedalieri, tre di loro morirono. L'epidemia di SARS cambiò considerevolmente le condizioni di lavoro e la percezione del rischio. A Toronto, le direttive per il controllo dell'epidemia e le raccomandazioni di sanità pubblica, cambiavano quotidianamente, provocando un costante senso di incertezza. Furono annullate le visite ambulatoriali, rinviati gli interventi chirurgici,si chiese al personale non essenziale di rimanere a casa, divenne obbligatorio l'uso dei guanti, delle maschere facciali e dei camici, migliaia di persone furono in quarantena. Ci fu un maggior senso di isolamento interpersonale dovuto al fatto che si raccomandò di non aver contatti con i colleghi fuori dall'ospedale, furono cancellate le riunioni di lavoro e i pasti venivano consumati in privato o fuori dall'ospedale.
I lavoratori infettati o in quarantena
soffrirono per l'isolamento interpersonale
espressero le loro preoccupazioni per il contagio al personale che li aveva in cura
esprimevano le loro paure sopra la mortalità potenziale dell'infezione
manifestarono la loro rabbia perché il rischio dell'esposizione all'infezione non era stato identificato con anticipo
Gli studenti di medicina che nel periodo dell'epidemia della SARS lavoravano in un ospedale universitario dimostrarono ansietà dinanzi a
la variabilità delle informazioni disponibili
la percezione di mancanza di comunicazioni
l'equilibrio tra il personale di sicurezza e la difesa per la cura del paziente
I lavoratori della sanità che vissero avvenimenti significativi come quello della SARS, trovarono beneficio dalla comunicazione efficace delle informazioni rilevanti. Gli sforzi per alleggerire in maniera significativa l'isolamento interpersonale devono includere la comunicazione efficace del rischio mediante l'uso della posta elettronica, siti web e video e teleconferenze
Conclusione
Da molto tempo, il lavoro nel settore della salute ha dimostrato di essere profondamente stressante, si associa ad alti livelli di tensione emotiva se comparati ad altre categorie professionali. I lavoratori ospedalieri sono esposti ad una quantità di fattori stressogeni,che variano in relazione all'incarico di lavoro, alla pressione dovuta alla mancanza di tempo e alla mancanza di chiarezza circa le mansioni da svolgere, al doversi confrontare con malattie infettive con pazienti affetti da gravi infermità o senza speranza. Questi fattori stressanti possono causare sintomi psicologici e fisici: assenteismo, rinuncia del personale ed errori medici. Senza ombra di dubbio la letteratura scientifica pone l'enfasi tanto sugli interventi a livello organizzativo,quanto in quelli che si focalizzano sui lavoratori come il modo di ridurre lo stress dei lavoratori. Nonostante si preferiscano gli interventi di tipo organizzativo, i quali affrontano il problema alla radice, quelli che uniscono la componente organizzativa a quella sui lavoratori sono più stimolanti e attrattivi perché offrono una forma di prevenzione tanto a lungo termine quanto a breve termine.